Il Sole 24Ore Progetti e Concorsi
7 febbraio 2015
Mila Fiordalisi

 

Bisogna prendersi cura delle città, attraverso una sorta di urbanistica di dialogo con le persone, quindi con i luoghi e con gli spazi». Così l’architetto Mario Cucinella descrive uno dei principi ispiratori del «modello» vincente per la rigenerazione urbana delle periferie portato avanti nell’ambito di G124, l’iniziativa per il «rammendo» dei sobborghi lanciato da Renzo Piano. Un insieme di standard fondati su piccoli progetti partecipati e «laboratori» per singole iniziative di sviluppo locale che ora, a un anno dal progetto per il recupero del quartiere Librino a Catania, l’architetto si prepara a usare per una nuova iniziativa di riqualificazione ad Aosta. 

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La ricetta di Mario Cucinella per la nuova rigenerazione urbana

A un anno dal progetto per la rinascita del quartiere Librino a Catania, realizzato nell’ambito di G124, l’architetto punta ora ad applicare il modello di riconversione in un’area alle porte di Aosta.

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Team rinnovato e nuovi obiettivi, riparte il G124 di Renzo Piano. L’edizione 2015 dell’operazione «rammendo urbano»

È pronto a ripartire il progetto G124 lanciato dall’architetto e senatore a vita Renzo Piano. A un anno dal lancio dell’iniziativa che ha coinvolto sei giovani architetti e laureati in Architettura – retribuiti con lo stipendio che il senatore a vita ha deciso di devolvere allo scopo – e capitanati dai tre tutor Mario Cucinella, Massimo Alvisi e Maurizio Milan, si riparte con l’edizione «bis». 

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«Siamo di fronte a un’opera di rammendo che implica grande attenzione e capacità diagnostica. In medicina nessuno si permetterebbe di intervenire senza sapere di cosa si sta parlando. Una scommessa per i costruttori migliori: richiede maturazione e abilità. Ma il costruttore – conclude il progettista – resta comunque un inventore». 

 

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