Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
18 gennaio 2016

 

Mai più appalti in deroga (se non per calamità naturali), stop alle varianti che fanno esplodere i costi delle grandi opere, imprese valutate sulla base della reputazione conquistata in cantiere o nello svolgimento dei servizi, freno ai ricorsi che bloccano le opere e monopolizzano le aule dei Tar, spinta all'innovazione con un forte impulso all'uso del Bim, software di progettazione che consente di anticipare gli imprevisti durante i lavori. E soprattutto una drastica semplificazione normativa abbinata alla scelta di mettere al centro del nuovo sistema l'Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, che avrà il doppio compito di scrivere le regole flessibili («soft law») incaricate di calare nella realtà del mercato il nuovo impianto normativo e indirizzare amministrazioni, imprese e professionisti con atti finalmente vincolanti. 

Queste e altre le novità che promette la legge delega per la riforma degli appalti approvata a larga maggioranza dal Senato, giovedì 14 gennaio. E da attuare con un decreto legislativo che va approvato entro il 18 aprile, data in cui scade il termine per recepire le tre direttive europee che hanno dato il la alla riforma e che il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha ribadito di voler rispettare. 

Il decreto non dovrebbe superare la misura di 120-150 articoli, rispetto agli oltre 600 dell'attuale codice (regolamento incluso), sarà la commissione di 19 esperti nominata da Delrio lo scorso settembre. 

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Progettazione, il nuovo Codice Appalti punterà sulla qualità. Concorsi di idee, promozione del BIM e incarichi affidati con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa

edilportale.com 
18 gennaio 2016
Paola Mammarella

 

Garantire la qualità architettonica delle opere pubbliche dando centralità al progetto e avvalendosi dei concorsi di progettazione, affidare gli incarichi di progettazione senza basarsi sul criterio del prezzo, incentivare le attività di programmazione e controllo della Pubblica Amministrazione, evitare ritardi e contenziosi coinvolgendo da subito i cittadini interessati dalla realizzazione delle infrastrutture.

Cambierà così la fase di progettazione delle opere pubbliche. Le novità, introdotte dalla legge delega per il recepimento delle direttive comunitarie sui contratti pubblici,  costituiranno una guida per l’adozione del nuovo Codice Appalti.

 

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