Il Sole 24 Ore
3 febbraio 2015
Saverio Fossati

 

La riforma del catasto avrà bisogno di una proroga: non sarebbe materialmente possibile fare i due passaggi tra Governo e commissioni parlamentari nei pochi giorni dal 20 febbraio al 26 marzo. Come aveva spiegato il presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone, «il termine di 30 giorni per l’espressione del parere scadrebbe il 22 marzo; le Commissioni sarebbero costrette a esprimere il parere entro i 30 giorni, senza poter chiedere la proroga di 20 giorni prevista; e infine il Governo sarebbe verosimilmente costretto a recepire tutte le osservazioni e condizioni formulate nei pareri», dato che non ci sarebbe tempo per un secondo passaggio.È evidente che questa situazione non può andar bene né al Governo né al Parlamento.

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La mancanza di dati deriva dalla scelta delle Entrate di basarsi solo su quelli desumibili dagli atti di compravendita, che proprio negli ultimi anni sono molto diminuiti, del 24%, a causa della crisi immobiliare e in 5.158 Comuni, cioè in quasi il 64% dei casi, ci sono state meno di 100 transazioni.

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