Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
28 gennaio 2015
Giorgio Santilli e Mauro Salerno

 

Si parla molto in questo periodo di riforma del codice degli appalti: alcuni ci vedono la panacea ai mali della corruzione che attanaglia il settore, altri l'occasione per rilanciare il settore. Diciamo subito che il nuovo codice degli appalti non potrà svolgere né l'uno né l'altro ruolo e che il suo compito fisiologico dovrebbe essere piuttosto quello di definire regole chiare per rendere efficiente un settore fra i più arretrati del Paese (basti pensare allo scarso uso di tecnologie e procedure innovative come il Bim, building information modeling). 

L'obiettivo che dovrebbero condividere tutti gli attori del processo è chiaro: realizzare opere con tempi certi e costi competitivi. Come arrivarci, invece, è la questione. Non c'è dubbio che vanno eliminate storture che rendono patologico il sistema italiano: per esempio l'eccesso di varianti in corso d'opera su cui è già intervenuto il presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone o l'eccesso di affidamenti senza gara che si sono moltiplicati negli ultimi anni soprattutto per effetto di modifiche legislative permissive come il "decreto sviluppo" 70/2011 del governo Berlusconi (soglia per la trattativa privata da 500mila euro a un milione). Questo però non basta. 

Trasparenza e qualità nella nostra proposta di legge sull'Architettura: clicca qui 

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Centralità del progetto, qualità, trasparenza nella nostra proposta di legge sull'Architettura

 

Il testo presentato nel 2012 alla Camera da «Progetti e concorsi»: cinque priorità per per rilanciare il mercato della progettazione di Mauro Salerno

Un mercato vero. Fatto di gare e concorsi per scegliere il miglior progetto e non un nome o un curriculum. Aperto ai giovani e agli studi più piccoli, portatori di innovazione, senza sbarramenti di fatturato. Con le amministrazioni impegnate a programmare e le imprese a costruire, invece che progettare. Con l'idea che le gare e i progetti non sono una fastidiosa imposizione normativa, ma il modo migliore per assicurare consenso e qualità degli spazi pubblici. 

Sono obiettivi ambiziosi quelli che stanno dietro all'iniziativa lanciata da «Progetti e Concorsi» per una legge dell'architettura (scarica il testo) che incida radicalmente sull'impostazione del Codice degli appalti. Come del resto esige una proposta di iniziativa popolare. Ecco i punti chiave.

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