Corriere Economia
22 dicembre 2014
Isidoro Trovato

 

Agenda molto fitta anche per il 2015. Il mondo delle professioni si affaccia al nuovo anno con diverse speranze e qualche ansia. A differenza degli anni passati (in cui in ballo c'era una riforma complessiva) stavolta le richieste riguardano le singole categorie e tutte con specifiche proprie e dinamiche individuali. Anche se i punti in comune sono molti. 

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Architettura

Risposte concrete alla crisi dell'edilizia e misure in grado di agganciare lo sviluppo attraverso la ripresa di un settore trainante come quello delle costruzioni. È questa la priorità di tutte le professioni tecniche in un momento tanto complesso. Ma in che modo? «Chiediamo una nuova normativa sugli appalti - spiega Leopoldo Freyrie, presidente degli architetti - che persegua la qualità architettonica diffusa e privilegi, partendo dal Piano scuola del governo, l'istituto del concorso di progettazione per garantire le competenze e non selezionare i progettisti in base al fatturato. Poi invochiamo l'apertura del mercato dei lavori pubblici per promuovere e semplificare l'affidamento di servizi di architettura e di ingegneria ai liberi professionisti e per premiare la concorrenza e la capacità di progettisti e imprese». 

 

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