Il Sole 24Ore 
20 febbraio 2016
Claudio De Albertis

 

Caro Direttore, otto anni di crisi hanno devastato il settore delle costruzioni: abbiamo perso oltre 80 mila imprese e quasi 800 mila lavoratori, compreso l’indotto. Nonostante i dati drammatici, le aziende rimaste sul campo credono nella ripresa del settore, a patto che si operi in un mercato realmente competitivo in cui la professionalità e il rispetto delle regole costituisca l’elemento premiante. È un enorme sforzo che il nostro sistema sta affrontando per contribuire concretamente alla crescita virtuosa del Paese.

Una parte importante delle nostre imprese opera nel settore delle opere pubbliche, un mercato ipernormato nel quale peraltro non sono mancate alterazioni anche e soprattutto nel segno dell’illegittimità.

Ogni 20 anni nel nostro Paese assistiamo a una riforma dei lavori pubblici. Auspicavamo da tempo che venissero riscritte le regole che sovrintendono al mondo degli appalti, necessità che i recenti accadimenti hanno ampiamente confermato. Il nuovo codice degli appalti è l’occasione per imprimere una definitiva svolta in termini di efficienza, trasparenza, rispetto delle regole con tempi e costi certi nell’esecuzione delle opere. 

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Altro elemento essenziale riguarda la progettazione. È indispensabile confrontarsi su progetti realmente esecutivi e quindi debitamente validati: ognuno deve poter rispondere dei propri errori. In questa ottica, dovrà essere non solo predisposto ma anche disponibile un quadro puntuale di garanzie contrattuali effettivamente esigibili.

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