Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
10 aprile 2017
Mariagrazia Barletta

 

Sarà Mario Cucinella, insieme alla comunità locale, a tracciare il percorso per la ricostruzione di Camerino. L'architetto ha accolto la richiesta del sindaco Gianluca Pasqui di «fare della città il caso studio della ricostruzione». 

Partecipazione dei cittadini, graduale riconquista dei luoghi della normalità ed elaborazione di una strategia condivisa con le diverse istituzioni coinvolte, compresi gli uffici per la ricostruzione, la regione, la provincia, la curia e la soprintendenza. Sono questi principi guida del lavoro che l'architetto si appresta a compiere, insieme agli studenti della scuola di sostenibilità da lui fondata a Bologna e con la collaborazione dell'Università di Camerino. La salvaguardia dei beni e del valore ambientale dei luoghi è fuori discussione, ma ciò non impedisce di percepire la ricostruzione come opportunità, come un'occasione per rendere quei territori migliori di com'erano prima che il terremoto li flagellasse. «Il terremoto è un dramma di cui abbiamo tanto rispetto, ma deve essere anche un'opportunità di sviluppo» ha sottolineato Cucinella.

Ecco perché il principio del «com'era, dov'era» non ha senso, come l'architetto aveva affermato in un'intervista a «Progetti e Concorsi» lo scorso febbraio. Bisogna concepire la ricostruzione non come un mezzo per replicare esattamente ciò che c'era, ma bisogna considerarla come un'opportunità per rendere le città e i territori migliori di com'erano. 

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