la Repubblica
27 gennaio 2015
Simone Mosca

 

L'Ucronia è quel genere di narrazione fantastica in cui si racconta come sarebbe il mondo se la storia avesse seguito un corso diverso. Il termine deriva dal greco, significa in nessun tempo, ed è parente di utopia, che significa in nessun luogo. In nessun tempo e in nessun luogo di Milano c'era sin dal 1888 il desiderio di mettere di fronte al Duomo un campanile alto 164 metri. Luca Beltrami lo immaginò romanico, a modo suo simile a quello di San Marco che avrebbe ricostruito a Venezia dopo il crollo. Nel 1938 Vico Viganò propose invece una nuova versione, neogotica, da realizzare in marmo bianco di Candoglia, la stessa anima del Duomo. Il progetto esaltò il Duce che annunciò entusiasta il prossimo avvio dei lavori, con l'intenzione di vedere terminata l'opera entro il 1942. In un universo parallelo forse oggi rintocca quella campana fascista ad alta quota, nel nostro il campanile è una delle decine di progetti infranti, sogni rimasti su carta resuscitati in Triennale da 'Milano mai vista'.

Non una mostra ma una video installazione da 15 minuti (completata da uno svelto catalogo di Editoriale Domus) dove su un gigantesco schermo curvo scorre Milano così com'è, filmata dai droni, sovrapponendosi alla Milano che sarebbe potuta essere se le visioni di artisti e architetti si fossero realizzate. 

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