la Repubblica - Firenze
19 gennaio 2015
Simona Poli
Cinquantanove liberi professionisti su cento in Toscana dichiarano di fatturare meno di 49 mila euro l’anno. Il 27,9 per cento degli studi sta sotto i 19.000 euro e il 31 per cento tra 20 e 49mila. In questa quota il 48,5 per cento dei professionisti ha meno di 40 anni (17,1% è sotto i 30 e il 31,4% tra 30 e 39) e un’altra fetta robusta pari al 28,6 per cento ne ha meno di 50. Sono medici, avvocati, commercialisti, ingegneri, agronomi, notai, consulenti del lavoro, ormai larga maggioranza tra i 150mila iscritti agli albi regionali del 2013 su cui Irpet e Sociolab hanno svolto un’indagine coordinata dal ricercatore fiorentino Enrico Conti. Che sottolinea come «l’area di sofferenza economica sia prevalente tra i 30/40enni. Il 33% degli studi dichiara di produrre un fatturato pro capite annuo inferiore ai 20mila euro, difficilmente sufficiente a generare un reddito di mille euro al mese», spiega Conti. «E la situazione delle attività più giovani appare particolarmente grave: il 90% di quelle che hanno meno di 6 anni di vita e il 71% di quelle che ne hanno al massimo 15 dichiarano fatturati complessivi dello studio inferiori a 49mila euro».
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Ci sono, in poche parole, troppi laureati e poco lavoro da svolgere. Nel 2013 in una regione di tre milioni e mezzo di abitanti si contavano 31.708 tra medici e dentisti, 12.948 ingegneri, 11.832 avvocati, 10.592 architetti e altrettanti geometri, 9.179 commercialisti e 2.081 veterinari. «Per poter diventare competitivi i giovani puntano su tariffe basse ma non riescono a garantire la qualità, proprio perché a corto di mezzi e risorse per farsi affiancare da collaboratori e frequentare corsi di aggiornamento di alto livello. I pochi che riescono ad innovare e investire invece riescono ad alzare i loro fatturati ».
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