lavoripubblici.it
9 maggio 2017
Mentre attendiamo che il 20 maggio prossimo entrino in vigore le modifiche al Codice dei contratti (D.Lgs. n. 50/2016) introdotte dai 131 articoli del decreto legislativo 19 aprile 2017, n. 56 (cosiddetto “decreto correttivo”) riflettendo sulle oltre 400 modifiche introdotte al testo originario non possiamo non segnalare che quelle più pesanti riguardano le professioni tecniche ed abbiamo ritenuto opportuno porre alcune domande all’arch. Rino La Mendola Vice Presidente del CNAPPC, che ha seguito da vicino il percorso della riforma nel ruolo di coordinatore del Tavolo Lavori Pubblici della Rete delle Professioni Tecniche.
Qui di seguito le domande con a seguire le risposte.
D. Le professioni tecniche possono ritenersi soddisfatte dalle modifiche introdotte e quali sono gli obiettivi più rilevanti raggiunti con con le modifiche introdotte dal decreto correttivo?
R. Siamo complessivamente soddisfatti della riforma, in quanto il nuovo codice, con le modifiche introdotte dal decreto correttivo, recepisce una serie di proposte della Rete delle Professioni Tecniche, garantendo il raggiungimento di una serie di obiettivi, votati all’apertura del mercato ed alla valorizzazione del progetto, quale elemento centrale nel processo di esecuzione delle opere pubbliche. Gli obiettivi più rilevanti raggiunti, possono essere come appresso sintetizzati:
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