Quando: 22 Novembre 2023

Tre giorni per riflettere e presentare a pubbliche amministrazioni e cittadini ruolo e responsabilità sociali di una categoria di professionisti, come è quella degli architetti, fondamentale per progettare e pensare il presente per guardare al futuro. Ecco perché 'Il futuro è oggi' è il titolo e il filo conduttore della 3 giorni in Ordine, la manifestazione annuale che, tra momenti di riflessione e di formazione, ogni anno viene organizzata dall’Ordine degli Architetti di Pisa. 

La tre giorni 2023 prenderà il via lunedì 20 novembre negli Arsenali Repubblicani di Pisa. Molti e diversi gli sguardi e le prospettive su città, paesaggi, progettazione e strategie urbane, ma anche su temi legati a governance e attualità, tra transizione ecologica, comunità energetiche e ruolo dei professionisti. Sguardi e prospettive provenienti non solo dal territorio pisano ma anche dal confronto con realtà nazionali e internazionali, grazie a prestigiose presenze e interventi in programma. 

Organizzata dall’Ordine degli Architetti di Pisa, la manifestazione si svolge con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Architetti, della Regione Toscana, del Comune di Pisa e del DESTEC – Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei sistemi, del Territorio e delle Costruzioni dell’Università di Pisa, con il sostegno di Elettra servizi SPA, Bene Assicurazioni, Lupetti, Met e la gentile collaborazione di Masoni design, Mobilcasa, Simoncini arredamenti, CB studio. 

Per tutta la durata della tre giorni sarà visitabile la Mostra/ Concorso 'ombre pisane' in memoria e ricordo dell’architetto Maurizio Andruetto.

La tre giorni degli Architetti sarà aperta domani, lunedì 20 novembre, alle 9, da Patrizia Bongiovanni, presidente dell’Ordine degli Architetti; seguirà il saluto del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. 

Disegnare un futuro a misura d’uomo è il tema dominante di questa prima giornata che ospiterà riflessioni e valutazioni sui centri di accoglienza e su spazi di vita improvvisati ove pure necessita la riproposizione di ambiti capaci di restituire l’idea di casa, umanità, centro urbano, e in cui sentirsi accolti e al sicuro.

Ross Romlinson (Unicef) parlerà in collegamento da Gaza di come sta affrontando il problema dell’acqua potabile e la gestione del sistema igienico sanitario, Suzanna Tkalez (Onu) dal Congo si focalizzerà sui temi generali degli interventi di emergenza nelle principali crisi umanitarie, Sonia Paone (Unipi) parlerà di centri di accoglienza e senso urbano. Da segnalare anche gli interventi degli architetti Tiziana Monterisi e Beniamino Servino. 

Nel pomeriggio, con la sessione Paesaggi possibili, si rifletterà sul modo in cui la percezione critica dell’ambiente durante il corso delle stagioni e l’osservazione dei processi correlati alle attività produttive locali possa ispirare un architetto. La riconnessione della propria creatività al mondo della natura ha permesso, tramite la ricerca, di mettere in atto i principi che guidano l’economia circolare, perseguendo i comuni obiettivi di favorire la qualità abitativa, tutelare l’ambiente e incentivare l’economia locale. Dopo l’introduzione di Marco Giorgio Bevilacqua (Destec – Unipi), l’intervento dell’architetto Joao Nunes aprirà una riflessione sul paesaggio inteso come esito del rapporto tra i territori e la vita dell’uomo, nonché tra questi e l’etica con cui spendiamo il tempo che ne produce il cambiamento.

I progettisti del Parco del Laveggio racconteranno di come il loro lavoro abbia consentito a interi territori comunali, snodati lungo il percorso di un fiume, di riunirsi in Comunità di cittadini, scuole, associazioni e autorità per salvaguardare, recuperare, valorizzare ciò che li caratterizza sul piano produttivo, culturale e naturale, mettendoli a sistema in un’ampia area ricreativa e promuovendone fruizione e sviluppo. E dimostreranno come sia importante, per gli architetti e la popolazione, padroneggiare una buona campagna comunicativa che contribuisca a rafforzare identità e collaborazione nella comunità.

Pedevilla Architetcts evidenzieranno la capacità come architetti di rendere coerenti le diverse scale del progetto, dall'inserimento paesaggistico al dettaglio costruttivo, la capacità di tradurre il linguaggio vernacolare reinventandolo con l'utilizzo di forme e materiali differenti raffinati e contemporanei, legati al territorio, la capacità di rigenerare l'esistente reinventando le tecniche costruttive locali e traghettandole a una nuova contemporaneità che si nutre di quell’identità. 

Al centro di tutti gli interventi vi sono i valori della sostenibilità ambientale, della cura sociale, ma anche della sostenibilità economica. 

 

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