Il Sole 24Ore 
11 ottobre 2015
Renzo Piano

 

Se dobbiamo costruire nuove scuole, meglio farle in periferia, e lo stesso vale per gli ospedali o gli auditorium. Questa è la scommessa dei prossimi decenni: trasformare le periferie in pezzi di città felice. Come fare? Disseminandole di luoghi per la gente, punti d’incontro e aggregazione, dove si celebra il rito dell’urbanità. Fecondando con funzioni pubbliche quello che oggi è un deserto affettivo. La città che funziona è quella in cui si dorme, si lavora, ci si diverte e soprattutto si va a scuola. Dico soprattutto perché mentre si può decidere di non visitare un museo, sui banchi di scuola ci devono passare tutti. Occuparsi di edifici scolastici è un rammendo che, ancora prima che edilizio, è sociale. Qui infatti si condividono i valori. Poco più che un anno fa sul Domenicale Franco Lorenzoni, un maestro che incarna l’innovazione della pedagogia, ha lanciato la sfida nell’articolo «Cari architetti, rifateci le scuole!». L’ho chiamato, siamo diventati amici e abbiamo lavorato, assieme a Paolo Crepet, a un nuovo modello di scuola su tre livelli.

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È di Renzo Piano il progetto della scuola del futuro

L’architetto senatore a vita: 'La scuola che farei è un rammendo edilizio e sociale in periferia'. Entro dicembre il concorso di idee

edilportale.com 
12 ottobre 2015
Paola Mammarella

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Come illustrato da Renzo Piano in esclusiva sulle pagine de Il Sole24Ore, il progetto inizialmente era stato pensato per l’area Falck di Sesto San Giovanni, ma si propone ora come fonte di ispirazione per la realizzazione delle scuole innovative finanziate con 300 milioni di euro di fondi Inail dalla Riforma della Scuola.

Scuole innovative: come saranno

Il piano terra dovrà avere la funzione di connessione con la città. Sarà permeabile e trasparente, sollevato dal terreno in modo che la città possa entrare e l’edificio diventi un luogo di scambio e connessione con il quartiere. Al centro c’è un giardino con un grande albero sul quale si affacciano la palestra-auditorium, la sala prove, i laboratori.

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Da Renzo Piano il nuovo modello di scuola: green e in legno antisismico

Il progetto prevede l'utilizzo della geotermia e di pannelli fotovoltaici

casaeclima.com 
12 ottobre 2015

(...) Il progetto è stato illustrato ieri dallo stesso Piano su il Sole 24 Ore-Domenica: “Se dobbiamo costruire nuove scuole, meglio farle in periferia, e lo stesso vale per gli ospedali o gli auditorium. Questa – spiega Piano - è la scommessa dei prossimi decenni: trasformare le periferie in pezzi di città felice. Come fare? Disseminandole di luoghi per la gente, punti d’incontro e aggregazione, dove si celebra il rito dell’urbanità. Fecondando con funzioni pubbliche quello che oggi è un deserto affettivo”.

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SCUOLA SOSTENIBILE IN LEGNO ANTISISMICO. Piano ha in mente una scuola sostenibile che “si costruisce con leggerezza, in cui si risparmiano risorse e i materiali si scelgono tra quelli che hanno la proprietà di rigenerarsi in natura. Quindi nel nostro edificio abbiamo deciso di usare il legno, che non è solo bello, sicuro, antisismico e profumato: è innanzitutto energia rinnovabile. Basta piantare alberi per garantire la sostenibilità del progetto: nel giro 20 o 30 anni, dipende dall’essenza, si ha di nuovo l’equivalente del legno usato. Per ogni metro cubo di legno impiegato ci vuole una giovane pianta. Il lavoro lo fanno poi la pioggia, il sole e la terra. Si possono creare boschi e spiegare ai ragazzi che il legno usato per la loro scuola, in questo caso 500 metri cubi, è stato sostituito da quella piccola foresta di 500 alberi. In ogni regione nasceranno così nuovi boschi, in base alle essenze del territorio”.

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