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7 settembre 2016
Paola Pierotti 

 

“Ripartiamo dalla conoscenza del nostro patrimonio edilizio. Mettiamo a sistema tutte le informazioni reperibili sui nostri immobili e, avvalendoci della più moderna tecnologia, definiamo un piano strategico che restituisca ai nostri figli un paesaggio urbano fatto di edifici belli, sicuri, efficienti e connessi”. Roberta Vitale, architetto napoletano, presidente Ance Giovani, coglie l’occasione di un dibattito acceso intorno al tragico evento del sisma del Centro Italia per richiamare l’attenzione sul BIM. “E’ impensabile che nell’epoca dei big data manchi la conoscenza dei luoghi in cui viviamo, studiamo e lavoriamo. Quando abbiamo iniziato a parlare del BIM nella nostra associazione e nelle nostre imprese – racconta Vitale - ci siamo chiesti quanto il suo utilizzo potesse essere efficace quando si interviene sul costruito, ovvero si restaura, consolida e ristruttura edifici esistenti. Questo perché, per progettare in BIM, bisogna avere un’esatta cognizione dell’edificio su cui si interviene”.

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