La Stampa
7 febbraio 2014
Rosaria Talarico

 

Non solo dissesto economico, l'Italia deve fare i conti anche con quello del territorio. Negli ultimi 12 anni hanno perso la vita 328 persone a causa di frane e alluvioni. Eventi naturali relativi alle condizioni meteo o tragedie evitabili perché frutto della trascuratezza dell'amministrazione pubblica? Di certo c'è che la tendenza è purtroppo in crescita. Frane e alluvioni in Italia continuano ad aumentare, dai 100 eventi l'anno registrati tra il 2002 e il 2006 siamo gradualmente arrivati ai 351 del 2013 e ai 110 solo nei primi venti giorni del 2014. 

Sono alcuni dei dati raccolti in #DissestoItalia, la prima grande inchiesta multimediale sul dissesto idrogeologico presentata ieri a Roma dall'associazione dei costruttori edili, da architetti, geologi e Legambiente e realizzata dai giornalisti di Next New Media.

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Per rendere tutti i cittadini più consapevoli i video e le foto pubblicati sul sito sono condivisibili su blog e social network ed è inoltre possibile navigare nella cartina del rischio idrogeologico, ingrandendo le aree d'interesse. Secondo Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti «l'Italia ha bisogno di quella grande infrastruttura chiamata manutenzione del territorio da realizzare attraverso un piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico che farebbe da volano anche per aumentare l'occupazione».

 

 

Se ambientalisti e costruttori si alleano contro i dissesti

Corriere della Sera
07 febbraio 2014
Paolo Conti

 

Una volta tanto sono tutti d'accordo. Gli ambientalisti (Legambiente), il Consiglio nazionale dei geologi e il Consiglio nazionale degli architetti pianificatori e paesaggisti nonché l'Ance, l'associazione nazionale dei costruttori: il dissesto italiano è arrivato a un punto di non ritorno, occorre muoversi subito, utilizzare le ingenti risorse a disposizione ma che la politica (nazionale e locale) impedisce di usare. L'inedita alleanza tra ex avversari, divisi per anni da polemiche durissime, ha debuttato ieri durante la presentazione di #DissestoItalia, prima inchiesta multimediale sul dissesto idrogeologico (visibile su www.dissestoitalia.it). Tragico diario audiovisivo di un Paese che cede, frana, smotta, si sbriciola e spende somme sconvolgenti (242,5 miliardi di euro dal 1944) per ripararsi dopo un'emergenza ma ignora la doverosa cultura della prevenzione e della manutenzione. 

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