L'Italia sul piano legislativo e' all'avanguardia nella difesa dell'ambiente, con un grande lavoro anche in questa legislatura, ma poi rimane il problema dell'applicazione di questo complesso corpus normativo. Lo ha detto, Alessandro Bratti, nuovo direttore generale dell'Ispra in una intervista all’Agi. Tra le nuove leggi, Bratti cita quella del 2016 che  istituisce il Sistema nazionale a rete per la protezione  dell'ambiente (SNPA) e che ha disciplinato l'Ispra stessa. "La legge 132 - spiega Bratti - nasce dall'esigenza di dare  uniformità di comportamenti nel settore dei controlli ambientali soprattutto da parte delle Agenzie ambientali,  attraverso il coordinamento dell'ISPRA, per costruire un Sistema più indipendente ed autorevole. Questo da un lato per salvaguardare l'ambiente, dall'altro per evitare fenomeni di dumping industriale. Da qui l'idea dei Lepta (Livelli essenziali di prestazione tecnica ambientale) che stanno alla  base dell'impianto legislativo. Un'ulteriore esigenza era quella di conferire autonomia al Sistema attraverso un riconoscimento - che c'era ma non così chiaro – sulla titolarità del dato ambientale. Altra questione riguardava l'esigenza di lavorare in rete, soprattutto tra laboratori. Per monitorare inquinanti nuovi ed emergenti, non era pensabile l'idea che ogni Regione, addirittura ogni Provincia, avesse una sua attività di laboratorio. Altro tema e' quello che riguarda  gli Ufficiali di polizia giudiziaria; non tutte le agenzie ne erano provviste e non era chiaro se queste figure potessero essere presenti nelle Arpa. La legge 132 sancisce che questa funzione può essere svolta". Su questioni cruciali come il dissesto idrogeologico "a livello di decisioni governative e parlamentari e' stato  fatto molto ed io stesso vi ho partecipato attivamente. Ritengo  che questa sia stata una legislatura che ha visto emanate delle norme di carattere ambientale di grandissimo interesse, dai reati ambientali, alla stessa legge 132 alla legge sulla green economy, tre leggi che hanno dato un'architettura istituzionale sui temi ambientali fondamentale per il Paese". Per leggi e  programmi, "oggi l'Italia e' un paese che non ha nulla da invidiare a nessuno. Il grande problema non credo sia tanto la  legislazione o i programmi ma piuttosto la loro applicazione”.

 

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