Corriere della Sera 
6 febbraio 2017
Paolo Foschini

 

Su una cosa son tutti d’accordo ed è il metodo. Un concorso «aperto, trasparente, economico, pulito»: ConcorriMi sarà forse, a prescindere dal merito che dopo altri quattro precedenti negli ultimi tre anni è stata oggi Piazza Castello e domani chissà, la principale eredità consegnata da Milano al resto dell’urbanistica italiana e non solo. Dopodiché c’è la questione del «minimalismo»: progetto magari un po’ timido, dice qualcuno, ma questo è proprio il suo punto di forza — dicono i più — perché l’area tra Castello e Bonaparte è così da due secoli e meno si tocca meglio è. L’unica vera divisione tra addetti ai lavori è sulla pedonalizzazione: ma il Comune l’aveva già decisa, c’era poco da fare.

Così è proprio del metodo che parla Valeria Bottelli, presidente dell’ordine architetti di Milano: «Migliaia di partecipanti, neanche un ricorso, e una giuria con due architetti un ingegnere un rappresentante dei cittadini e uno del Comune i quali hanno saputo il nome del vincitore dopo averlo proclamato, scegliendo tra progetti designati solo con una sigla. Finalmente».

 

La nuova Milano riparte dal Castello

Continua la metamorfosi della città. Ecco il progetto per piazza Castello. La spianata bianca tutta pedonale come una grande quinta teatrale

Corriere della Sera 
5 febbraio 2017
Paola D’Amico

Una spianata di ghiaia bianca davanti, piante della tradizione padana ai lati. Niente panchine, né chioschi. Ma immensi spazi per il passeggio. Con il grande parterre alberato che ricollega al sistema dei viali lungo i lati del Castello e sfocia in un boulevard di impianto ottocentesco, allungandosi idealmente fino a toccare le guglie del Duomo. Parola chiave: essenzialità. (...)

È uno studio milanese a vincere il bando di concorso per la riprogettazione di piazza Castello e Foro Buonaparte. Concorso nato alla vigilia di Expo 2015, quando si decise di pedonalizzare l’area e non senza polemiche. Perché da allora la piazza è una disordinata e un po’ triste spianata d’asfalto, ed è diventata terreno di battaglia con i comitati di quartiere ogni volta che s’è cercato di trasformarla in temporaneo spazio per bancarelle e sagre.

I bozzetti di Emanuele Genuizzi — architetto capogruppo che s’è imposto su 60 partecipanti e dieci finalisti — illustrati ieri nell’affollatissima sala Viscontea del Castello Sforzesco (...)

 

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