ingenio-web.it
8 giugno 2017

(...) Per ottenere questo risultato serve, però, che la politica e le azioni di governo siano caratterizzate da una spiccata visione strategica a medio e lungo termine, cosa questa che finora purtroppo è mancata, caratterizzata da un elevato grado di innovazione, da una capacità di preservare e valorizzare l’ambiente e il territorio, comprendendone le mutevoli esigenze e accompagnando, anche attraverso l’integrazione, lo sviluppo sociale. Tutto ciò all’interno di un nuovo paradigma olistico che ponga l’uomo al suo centro”.

Così Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in occasione del Convegno “Futuro Periferie. La Cultura Rigenera” organizzato dal Mibact.

“Va quindi superato l’approccio, in tema di rigenerazione urbana sostenibile – ha detto ancora -  basato solo sull’intervento straordinario e settoriale e su conseguenti azioni scollegate e che troppo spesso hanno riguardato proprio le periferie; a tutto si è ricorso negli ultimi anni attraverso le cosiddette misure urgenti e i finanziamenti ad hoc”. (...)

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"Futuro Periferie. La cultura rigenera" a Roma. Un viaggio nel presente e nel futuro delle Periferie Urbane

edilia2000.it
8 giugno 2017

 (...)  Preceduto da tre Seminari, Catania, Parma e Novara, il Convegno è il punto di arrivo di una serie di approfondimenti sulle iniziative capaci di promuovere la rigenerazione delle parti più deboli delle nostre città, quali sono le periferie. Troppo spesso i problemi, il degrado fisico e le contestuali criticità sociali, oltre che la scarsa e scadente dotazione di attività economiche e servizi, caratterizzano molte periferie italiane. Intercettare e sfruttare i flussi di risorse di varia natura, stabilire nuove relazioni tra questi luoghi e il resto della città, è prioritario, per tutti. (...)

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Periferie: Cappochin (CNAPPC): superare l’approccio settoriale

lavoripubblici.it
9 giugno 2017

(...) Queste le parole del Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Giuseppe Cappochin, in occasione del Convegno “Futuro Periferie. La Cultura Rigenera” organizzato dal Mibact e mentre in Italia si ricomincia a parlare del bando per la riqualificazione delle aree dedradate.

“Va quindi superato l’approccio, in tema di rigenerazione urbana sostenibile - ha affermato il leader del CNAPPC - basato solo sull’intervento straordinario e settoriale e su conseguenti azioni scollegate e che troppo spesso hanno riguardato proprio le periferie; a tutto si è ricorso negli ultimi anni attraverso le cosiddette misure urgenti e i finanziamenti ad hoc”. (...)

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Edilizia: architetti, per rigenerazione urbana superare approccio settoriale 

Adnkronos/Labitalia
8 giugno 2017

"E' innegabile, come dimostrano  le più avanzate esperienze europee, che la cultura rappresenti un  driver fondamentale per il rinnovamento economico, sociale e  ambientale, delle nostre città in grado di renderle protagoniste della competizione internazionale sul terreno della capacità di attrazione  degli investimenti. Per ottenere questo risultato, serve, però, che la politica e le azioni di governo siano caratterizzate da una spiccata  visione strategica a medio e lungo termine, cosa questa che finora  purtroppo è mancata, caratterizzata da un elevato grado di  innovazione, da una capacità di preservare e valorizzare l'ambiente e  il territorio, comprendendone le mutevoli esigenze e accompagnando,  anche attraverso l'integrazione, lo sviluppo sociale. Tutto ciò  all'interno di un nuovo paradigma olistico che ponga l'uomo al suo  centro''.       

Così Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale degli  architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, in occasione  del convegno 'Futuro Periferie. La Cultura Rigenera', organizzato dal  Mibact.       

''Va quindi superato l'approccio, in tema di rigenerazione urbana  sostenibile - ha detto ancora - basato solo sull'intervento  straordinario e settoriale e su conseguenti azioni scollegate e che  troppo spesso hanno riguardato proprio le periferie; a tutto si è  ricorso negli ultimi anni attraverso le cosiddette misure urgenti e i  finanziamenti ad hoc''. ''Serve invece - sottolinea il presidente  degli architetti italiani - una politica integrata per la  rigenerazione urbana intesa non come politica settoriale, ma come un  cambiamento radicale di valori e modi di progettare la nuova città  all'interno della quale le stesse periferie cessano di essere aree  marginali diventando motori di sviluppo''.   

''Il fine - conclude Cappochin - è la realizzazione di una la città  che sia sempre più un luogo desiderabile dove vivere, lavorare,  formarsi, conoscere e divertirsi, luogo produttivo e attrattivo per  gli investimenti, per i giovani, per i ricercatori e professionisti di talento; capace di 'generare valore' dai propri capitali territoriali, culturali, sociali e relazionali, inseriti in un più ampio progetto di riconversione ecologica e di miglioramento della qualità della vita''. 

 

Periferie, Cappochin (Consiglio Nazionale Architetti): Superare approccio settoriale

agcult.it 
8 giugno 2017 

“E’ innegabile – come dimostrano le più avanzate esperienze europee – che la  cultura rappresenti un driver fondamentale per il rinnovamento economico, sociale e ambientale, delle nostre città in grado di renderle protagoniste della competizione internazionale sul terreno della capacità di attrazione degli investimenti. Per ottenere questo risultato serve, però, che la politica e le azioni di governo siano caratterizzate da una spiccata visione strategica a medio e lungo termine, cosa questa che finora purtroppo è mancata, caratterizzata da un elevato grado di innovazione, da una capacità di preservare e valorizzare l’ambiente e il territorio, comprendendone le mutevoli esigenze e accompagnando, anche attraverso l’integrazione, lo sviluppo sociale. Tutto ciò all’interno di un nuovo paradigma olistico che ponga l’uomo al suo centro”. Così Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in occasione del Convegno “Futuro Periferie. La Cultura Rigenera” organizzato dal Mibact.

“Va quindi superato l’approccio, in tema di rigenerazione urbana sostenibile – ha detto ancora – basato solo sull’intervento straordinario e settoriale e su conseguenti azioni scollegate e che troppo spesso hanno riguardato proprio le periferie; a tutto si è ricorso negli ultimi anni attraverso le cosiddette misure urgenti e i finanziamenti ad hoc. Serve invece – sottolinea il presidente degli architetti italiani – una politica integrata per la rigenerazione urbana intesa non come politica settoriale, ma come un cambiamento radicale di valori e modi di progettare la nuova città all’interno della quale le stesse periferie cessano di essere aree marginali diventando motori di sviluppo. Il fine – conclude Cappochin – è la realizzazione di una la città che sia sempre più un luogo desiderabile dove vivere, lavorare, formarsi, conoscere e divertirsi, luogo produttivo e attrattivo per gli investimenti, per i giovani, per i ricercatori e professionisti di talento; capace di “generare valore” dai propri capitali territoriali, culturali, sociali e relazionali, inseriti in un più ampio progetto di riconversione ecologica e di miglioramento della qualità della vita”.

 

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