Roma, 26 giugno 2019. “Condividiamo le finalità generali della proposta di legge  “Princìpi generali in materia di rigenerazione urbana nonché di perequazione, compensazione e incentivazioni urbanistiche” presentata dall’Onorevole Morassut.

La proposta  sembra però non tener conto che gli ultimi decenni sono stati caratterizzati dal progressivo abbassamento della qualità della vita nelle periferie dei centri urbani; da un incontrollato consumo di suolo; da centri urbani sfrangiati che hanno invaso la campagna, sottraendo terreno all’agricoltura, compromettendo irrimediabilmente il paesaggio, patrimonio culturale e segno identitario della nazione”.

Così la Rete delle Professioni Tecniche in audizione presso la Commissione Ambiente della Camera.

Il Documento che è stato presentato dai Professionisti tecnici sottolinea innanzitutto come le politiche per la rigenerazione urbana vadano sempre coniugate con quelle tese a contrastare il consumo di suolo,  “in quanto azioni separate sono perdenti in entrambi i fronti”.

 “Purtroppo -  sottolineano -  il panorama legislativo di  questi ultimi anni è costellato da disegni di legge su consumo di suolo, su agevolazioni fiscali, su proposte di deroga a parametri, che, approcciando la materia territoriale sempre in maniera parziale, senza una visione strategica proiettata almeno al 2050 dello sviluppo delle città e dei territori, non riescono ad incentivare una vera azione di rilancio urbano. Né l’agenda politica nazionale lascia intravvedere un cambiamento di rotta in questo senso”.

Secondo la Rete “la città dovrà evitare lo spreco di suolo, essere compatta, curare le mixité funzionale e sociale, essere energeticamente efficiente, sostenibile, intelligente, sicura e sana, armonizzando gli apparati normativi in ambito urbanistico, ambientale ed edilizio e  garantendo la sostenibilità dell’ambiente  così come la salute e il benessere di tutta la popolazione”.

Nel Documento si sottolinea come  “partendo dal presupposto che rigenerare è molto più oneroso che costruire sul nuovo e che è quindi indispensabile ribaltare il sistema delle convenienze che tuttora privilegia l’edificazione su terreni liberi, piuttosto che la rigenerazione degli ambiti urbani degradati, è necessario prevedere, accanto ad un quadro di regole trasparenti, un sistema di convenienze che garantiscano la “sostenibilità economica” dell’intervento.

A questo proposito vanno considerate le positive e vincenti esperienze delle Capitali Verdi europee e degli Ecoquartieri, esempi di rinnovamento del governo del territorio coerenti con le nuove esigenze di città vitali, sicure, sostenibili e sane.

Per i Professionisti tecnici “serve una nuova stagione che persegua una efficace e corretta evoluzione e gestione dei nostri territori e che abbia l’obiettivo di strutturare iniziative capaci  di ricondurre alla persona le regole e le dinamiche legate alle città e ai territori, ritenendo che la qualità dello spazio in cui si svolgono le nostre vite sia di primaria importanza e in grado di generare sviluppo soprattutto attraverso la cultura”.

In allegato il Documento.

Roma, 26 giugno 2016.

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