Il Piano casa della Regione Sardegna, da approvare entro il 31 dicembre, è stato bocciato dagli ambientalisti e da quasi tutte le associazioni ascoltate in commissione Urbanistica del Consiglio regionale.

"Questo disegno di legge si configura come un processo di sottosviluppo - sostiene Vincenzo Tiana di Legambiente - la Regione Sardegna ignora le misure per ristrutturare all'interno delle coordinate dell'Unione europea, e questo ddl prevede invece la possibilità di costruire ovunque, dove si vuole e quando si vuole".

Il responsabile scientifico dell'associazione critica in particolare la norma sull'incremento fino al 50% negli spazi comuni degli alberghi, che il provvedimento lega all'emergenza epidemiologica: "in questo modo la Regione sta rendendo strutturale il Covid", commenta.

Un no anche da Cna Costruzioni il cui segretario Francesco Porcu parla di "un testo di legge impregnato di una logica derogatoria volta più a scardinare l'impianto di tutele paesaggistico-ambientale che ad affrontare in modo organico il tema dell'urbanistica, dell'edilizia, della centralità della pianificazione, della sicurezza idrogeologica, della qualità architettonica dei nostri centri urbani".

Il presidente di Federalberghi Paolo Manca dice di apprezzare la parte della legge che "punta alla riconversione di strutture esistenti non più al passo con i tempi", ma non condivide i bonus volumetrici nelle seconde case nella fascia dei 300 metri.

Per Confindustria, invece, "il testo ha tanti spunti buoni per il rilancio del settore dell'edilizia e del turismo", dice il presidente Maurizio De Pascale. Che però sottolinea la "necessità di arrivare al più presto a una legge urbanistica".

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