“Il suolo è una risorsa naturale non rinnovabile: occorrono circa 500 anni per formare 2 centimetri di suolo fertile mentre in Europa ogni anno scompaiono circa 45 mila ettari di suolo per effetto dell'urbanizzazione. In particolare, la situazione del nostro Paese è assai preoccupante con un quarto del territorio oggetto di un profondo stato di degrado del suolo. La tendenza negativa si registra, soprattutto, nelle regioni che negli ultimi anni hanno vissuto processi significativi di crescita urbana”.

Lo ha detto la presidente della commissione Ambiente della Camera, Alessia Rotta, in occasione Giornata Mondiale del Suolo.

“Erosione, dissesto idrogeologico, perdita di produttività e sostanza organica, incendi, aumento della frammentazione degli habitat naturali unito all'urbanizzazione, perdita di fertilità causata dall'abuso di fertilizzanti e sostanze chimiche, lavorazioni troppo ripetute, erronee pratiche di irrigazione, stanno distruggendo la sostanza organica del suolo”.

Non a caso uno degli obiettivi più importanti dell'Agenda 2030 dell'ONU sullo sviluppo sostenibile riguarda proprio la “Land degradation neutral world”, ovvero la capacità di fermare nei prossimi dieci anni la crescita del degrado del suolo, risorsa decisiva per la vita sulla terra”.

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