Riqualificare l'esistente e contrastare il consumo di nuovo suolo: è il principio base della proposta di legge sul recupero del patrimonio edilizio abbandonato in zone rurali e nei centri storici minori, licenziata a maggioranza dalla commissione Ambiente del Consiglio regionale della Toscana ed ora all’esame del Consiglio.

La proposta punta ad un utilizzo più razionale del territorio: al recupero di immobili esistenti, in condizioni di abbandono e degrado, con un abbattimento del 50 per cento degli oneri di urbanizzazione; all'applicazione, da parte dei Comuni situati nelle aree interne, di una riduzione minima del 50 per cento degli oneri per il mutamento della destinazione d'uso.

Previsto anche l'ampliamento del campo di applicazione includendo anche gli immobili per i quali sia stata rilasciata la sanatoria edilizia straordinaria o siano state applicate le sanzioni pecuniarie previste dalla normativa vigente in caso di incrementi volumetrici o di superficie utile.

Per favorire la realizzazione degli interventi, si propone l'innalzamento del premio volumetrico in rapporto alla prestazione sismica e la contestuale rimodulazione della prestazione energetica richiesta.

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