Prosegue a Palazzo Chigi il lavoro sulle nuove linee guida essenziali per le oltre 7000 opere previste dal piano nazionale di prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico.
Saranno vietati gli interventi di cementificazione e restringimento delle sponde fluviali o la copertura di fiumi e torrenti che hanno enormemente aumentato alluvioni e allagamenti. In coerenza con prescrizioni che saranno emanate da tutte le autorità di bacino, saranno possibili diversi interventi, sia strutturali come casse di espansione o vasche di laminazione delle piene e canali scolmatori, sia nuove opere previste come obbligo dallo Sblocca Italia dei 'contratti di fiume' per riqualificare e rinaturalizzare i tratti fluviali.
"C'e' da modificare una storia di cattiva progettazione - spiega Mauro Grassi, direttore di #italiasicura - che ci ha portato spesso a spendere lentamente e male le risorse impegnate. Le nuove linee guida dovranno essere adottate per ogni opera lungo i nostri fiumi, sui versanti e sulle coste con una valutazione accurata delle diverse alternative di intervento anche attraverso accurate analisi costi/benefici come sostiene la UE nella direttiva alluvioni. Le nuove linee guida saranno un passo importante per una progettazione di qualità, sostenuta con il nuovo Fondo di rotazione per la progettazione di 100 milioni previsto dalla Delibera Cipe di Febbraio, per la predisposizione del Piano Nazionale contro il dissesto idrogeologico che prevede oltre 7000 opere per gran parte ancora alla fase iniziale della progettazione".