Con il Parere del Comitato economico e sociale europeo su «Libere professioni 4.0» (in G.U.U.E. C 286 del 16 luglio 2021) viene segnalato che le libere professioni utilizzano già con successo e in misura consistente applicazioni digitali e basate sull’intelligenza artificiale a vantaggio dei loro committenti, per esempio nel settore dell’ingegneria. Si evidenzia che le applicazioni digitali non dovrebbero essere considerate come concorrenti o sostituti dei servizi delle libere professioni, ma di strumenti che già oggi migliorano e ampliano la fornitura di servizi professionali. E in questo ambito spetterà alle libere professioni individuare e valutare i pericoli derivanti dall’uso delle tecnologie digitali nell’interesse dei loro clienti e committenti, confidando nel fatto che i servizi sono prestati sotto la responsabilità del professionista sulla base di una competenza specialistica. A tal fine le libere professioni dovranno aggiornare i contenuti della formazione e del perfezionamento professionale al fine di garantire il massimo standard qualitativo per le loro competenze in materia di tecnologie dell’informazione e digitalizzazione e quelle dei loro dipendenti.

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