Con il Decreto Ministeriale 11 ottobre 2017 (in G.U.R.I. 6 novembre 2017 n. 259) sono stati fissati i criteri ambientali minimi (CAM) per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, la ristrutturazione e la manutenzione degli edifici pubblici.
Il decreto rientra tra le norme attuative del Codice Appalti (D.lgs. 50/2016) e modifica il precedente DM 11 gennaio 2017.
L’obiettivo dei criteri ambientali minimi è di assicurare prestazioni ambientali al di sopra della media del settore in un’ottica di ciclo di vita.
Si prevedono una serie di requisiti premianti per la valutazione delle offerte, come la redazione della proposta da parte di un progettista esperto sugli aspetti energetici e ambientali degli edifici e l’utilizzo di materiali riciclati.
Prima della individuazione di un appalto, l’Amministrazione dovrà valutare se sia realmente necessaria la costruzione di un nuovo edificio o se non si possa invece adeguarne uno esistente migliorando la qualità del costruito, considerando anche l'estensione del ciclo di vita utile degli edifici e favorendo il recupero dei complessi architettonici di valore storico artistico.
Successivamente, la diagnosi energetica dovrà essere affidata a professionisti esperti e certificati, selezionando altresì i progetti sottoposti ad una fase di verifica valida per la successiva certificazione dell'edificio secondo uno dei protocolli di sostenibilità energetica ed ambientale degli edifici di livello nazionale o internazionale.

 

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