Corriere della Sera
15 gennaio 2015
Mario Cucinella
Alcuni nuovi edifici affrontano il tema del risparmio energetico e, in maniera più ampia, il tema di nuovi linguaggi legati alla sostenibilità. Questi esempi, che si stanno moltiplicando in giro per il mondo, dimostrano la nascita di una nuova etica, della presa di coscienza del problema e, al tempo stesso, rappresentano una nuova sfida sia per l’architettura sia per il mondo della politica che deve vedere nella risoluzione del problema ambientale una grande risposta sociale. La sostenibilità, in architettura, non è semplicemente una questione tecnica ma è anche una spinta a ripensare gli edifici, la loro forma e l’uso dei materiali, inoltre stimola la necessità di una più profonda conoscenza del costruire e di un maggior dialogo con il contesto climatico e sociale.
I modelli di sviluppo si sono concentrati sull’idea di produttività, efficienza e speculazione, concetti che insieme non hanno prodotto una diversificazione e complessità, ma un appiattimento di linguaggi e consumi indifferenti sia alle micro che alle macro economie fino agli stili di vita.
(...)
L’architettura può giocare un ruolo fondamentale sui temi legati al cambiamento climatico, l’architettura sarà, insieme ad altre discipline, una forza propellente per generare questo cambiamento che dovrà essere, prima di tutto, culturale.
È ora di cambiare.