L’emergenza abitativa propria delle fasi successive di un terremoto, quella dei rifugiati di ogni guerra che hanno dovuto lasciare la propria casa, il dramma di chi, per i più svariati motivi, una casa non ce l’ha più. Ed ancora, la rivoluzione che a causa della pandemia ha invaso le nostre case, trasformandole tout court anche in luoghi di lavoro e facendoci vivere in una situazione di solitudine mai sperimentata prima.

Sono questi alcuni dei temi di “Abitare l’emergenza”, il tema proposto dall’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Bologna nell’ambito di Cara Casa, vincitore dell’avviso pubblico “Festival Architettura – II edizione” promosso dalla Direzione Generale della Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Organizzato dalle Fondazioni degli Ordini degli Architetti di Milano, Genova, Venezia e dall’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Bologna in collaborazione con l’Università di Genova, la Fondazione Housing Sociale e l’Associazione Ambiente Acqua APS, il Festival, itinerante, è in corso di svolgimento con una serie di iniziative sui modi dell’abitare contemporaneo.

Il tema “Abitare l’emergenza” approfondito dall’Ordine di Bologna sarà, tra le altre iniziative, oggetto di un Convegno con il patrocinio di Comune di Bologna, Città Metropolitana di Bologna e Fondation Le Corbusier di Parigi,  in programma il 28 aprile,  negli spazi del Padiglione de L’Esprit Nouveau. Un confronto tra soggetti istituzionali per la definizione di un modello di città solidale, accogliente in grado di dare risposte alle tante problematiche dell’abitare.

Vi prenderà parte, tra gli altri, il Presidente del CNAPPC, Francesco Miceli, che interverrà sul tema “Le politiche dell'abitare emergenziale degli architetti italiani”.

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