edilportale.com
20 dicembre 2017
Alessandra Marra

 

Il Piano Periferie diventa operativo e passa alla fase attuativa. Lo scorso 18 dicembre, infatti, il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha firmato le ultime 93 convenzioni con i sindaci interessati che chiudono il cerchio dei 120 progetti del Bando periferie.

Bando Periferie: dalla firma parte la fase attuativa

Il Piano Periferie ha messo a disposizione dei progetti 2,1 miliardi di euro che hanno sbloccano complessivamente circa 3,8 miliardi di euro grazie ai diversi co-finanziamenti. (...)

“Quanto proposto dalla Commissione fa ben sperare in una effettiva inversione di rotta che dovrà trovare concreta attuazione sin dall’avvio della ormai imminente 18a Legislatura”, ha concluso Cappochin.

 

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Periferie, le proposte della commissione parlamentare e il parere degli architetti

casaeclima.com
20 dicembre 2017

Norme per rilanciare l'edilizia pubblica e realizzare case popolari. La riforma delle polizie locali e una maggiore integrazione con i data base di quelle nazionali. Una nuova legge sull'urbanistica che favorisca la rigenerazione urbana. Maggiore sostegno per tutte quelle realtà ed associazioni sociali che lavorano sul territorio per favorire l'integrazione. Il tutto con una spesa di 2,1 miliardi l'anno per almeno 10-12 anni. Sono queste le soluzioni a cui e' arrivata la Commissione parlamentare d'inchiesta sullo stato di degrado delle città italiane. (...)

Cappochin (architetti) “Bene commissione parlamentare”, proposta di una unica responsabilità a livello governativo fa sperare in un cambio di rotta.

“E’ quello che gli Architetti italiani auspicano da tempo”. Ha commentato così Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori la proposta contenuta nella Relazione conclusiva sull'attività svolta dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, di individuare una responsabilità unica a livello governativo per l’attuazione di politiche urbane. (...)

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Periferie: Cappochin (Architetti) “bene la proposta della Commissione parlamentare”

ingenio-web.it
20 dicembre 2017

(...) “È finora mancata una strategia nazionale con principi chiari e unitari in grado di indirizzare e promuovere modalità di intervento strutturali e non straordinari. Infatti sono state prodotte nel nostro Paese un insieme di iniziative scollegate, settoriali, non sempre coerenti, per le quali si è spesso parlato impropriamente di rigenerazione urbana, certamente non comparabile rispetto al quadro delle politiche di livello internazionale. In Italia si riproducono ancora locuzioni ormai superate, quali “interventi straordinari, aree degradate, misure urgenti”. (...)

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Riqualificazione Periferie, Cappochin (CNAPPC): “bene Commissione parlamentare”

lavoripubblici.it
20 dicembre 2017

“È quello che gli Architetti italiani auspicano da tempo”. Questo il commento di Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, in riferimento alla proposta contenuta nella Relazione conclusiva sull'attività svolta dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, di individuare una responsabilità unica a livello governativo per l’attuazione di politiche urbane. (...)

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Territorio: architetti, bene Commissione parlamentare su periferie

AdnKronos
19 dicembre 2017

"E' quello che gli Architetti italiani auspicano da tempo". Ha commentato così Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori la proposta contenuta nella Relazione conclusiva sull'attività svolta dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, di individuare una responsabilità unica a livello governativo per l'attuazione di politiche urbane.        

"E' indispensabile tornare a investire nelle città - sottolinea - nella tutela e valorizzazione del paesaggio, nella messa in sicurezza idrogeologica e sismica delle aree esposte a eventi calamitosi, nella risoluzione dei problemi legati alle precarie condizioni di buona parte del patrimonio edilizio". "Abbiamo bisogno -segnala- di evolvere le tecniche dell'abitare e di produrre modelli che favoriscano la sostenibilità ecologica ed economica. Ed è giusto dunque che la politica si assuma in prima persona ed ai massimi livelli questa non lieve responsabilità''.        

Per Capocchin, "è finora mancata una strategia nazionale con principi chiari e unitari in grado di indirizzare e promuovere modalità di intervento strutturali e non straordinari. Infatti sono state prodotte nel nostro Paese un insieme di iniziative scollegate, settoriali, non sempre coerenti, per le quali si è spesso parlato impropriamente di rigenerazione urbana, certamente non comparabile rispetto al quadro delle politiche di livello internazionale. In Italia si riproducono ancora locuzioni ormai superate, quali 'interventi straordinari, aree degradate, misure urgenti'".

 

Periferie, Cappochin (Architetti): “Bene Commissione parlamentare”

AgCult
19 dicembre 2017

“E’ quello che gli Architetti italiani auspicano da tempo”. Ha commentato così Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori la proposta contenuta nella Relazione conclusiva sull’attività svolta dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, di individuare una responsabilità unica a livello governativo per l’attuazione di politiche urbane.

“E’ indispensabile tornare a investire nelle città – sottolinea – nella tutela e valorizzazione del paesaggio, nella messa in sicurezza idrogeologica e sismica delle aree esposte a eventi calamitosi, nella risoluzione dei problemi legati alle precarie condizioni di buona parte del patrimonio edilizio.“E’ indispensabile tornare a investire nelle città – sottolinea – nella tutela e valorizzazione del paesaggio, nella messa in sicurezza idrogeologica e sismica delle aree esposte a eventi calamitosi, nella risoluzione dei problemi legati alle precarie condizioni di buona parte del patrimonio edilizio.Abbiamo bisogno di evolvere le tecniche dell’abitare e di produrre modelli che favoriscano la sostenibilità ecologica ed economica. Ed è giusto dunque che la politica si assuma in prima persona ed ai massimi livelli questa non lieve responsabilità”.

“È finora mancata una strategia nazionale con principi chiari e unitari in grado di indirizzare e promuovere modalità di intervento strutturali e non straordinari. Infatti sono state prodotte nel nostro Paese un insieme di iniziative scollegate, settoriali, non sempre coerenti, per le quali si è spesso parlato impropriamente di rigenerazione urbana, certamente non comparabile rispetto al quadro delle politiche di livello internazionale. In Italia si riproducono ancora locuzioni ormai superate, quali “interventi straordinari, aree degradate, misure urgenti”.

“Quanto proposto dalla Commissione – conclude – fa ben sperare in una effettiva inversione di rotta che dovrà trovare concreta attuazione sin dall’avvio della ormai imminente 18a Legislatura.”

 

 

 

 

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