Il Sole 24Ore - Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
22 settembre 2015
Giorgio Santilli 

 

Le dichiarazioni di intenti e gli annunci del governo e del premier Renzi sulla volontà di rilanciare il settore dell’edilizia come perno della politica di crescita sono un buon punto di partenza in vista della legge di stabilità. Lo sono perché - come abbiamo sempre scritto - in questa fase non può esserci rafforzamento della crescita e recupero occupazionale senza investire nell’edilizia: basti ricordare che, come dicono i dati Cresme, il 90% dell’occupazione persa dal 2011 a oggi, quasi 500mila posti di lavoro, riguarda proprio questo settore che ha perso anche il 30% degli investimenti. Bene anche la volontà di confermare l’ecobonus perché l’edilizia, per ripartire, ha bisogno di un nuovo modello di sviluppo che metta risparmio energetico e riqualificazione in cima alle priorità del business. Ora, dopo gli annunci, servono misure concrete. Bene partire dall’ecobonus ma non basta. Bisogna comunque completare le grandi opere strategiche prioritarie (ben selezionate) e dare benzina alle opere dei comuni in attesa dell’allentamento del patto di stabilità. E anche la riqualificazione deve uscire dalle singole case degli italiani per diventare rigenerazione urbana, partendo dai quartieri degradati di edilizia popolare.

 

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