Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio - settimanale
13 giugno 2015
Antonio Ortenzi

 

È in atto una rivoluzione nel mondo delle costruzioni e i motivi principali sono sicuramente due: la profonda crisi economica che sta attraversando il settore e le direttive europee che ci invitano a una radicale riforma del sistema delle opere pubbliche.

Ogni singola figura professionale, quindi, dovrà adattarsi a un nuovo modo di lavorare e di vivere il cantiere tenendo in considerazione, sicuramente l’esperienza acquisita ma anche un nuovo approccio dovuto soprattutto a due novità: il project management e il Bim.

Il project manager è una figura quasi ancora sconosciuta in Italia, associata a un cantiere spesso, si confonde con il direttore tecnico di cantiere o addirittura al contabile tecnico equiparandolo al senior quantity surveyor, figura di stampo estero (capo contabile tecnico di cantiere) in quanto, di fatto, ha il dominio di due delle tre competenze che caratterizzano la figura del project manager ovvero il tempo e i costi. Purtroppo così non è per nessuna delle due figure, ma potrebbe esserlo. Essere project manager di cantiere significa avere una cultura base di stampo tecnico che aiuta a comunicare con tutti gli stakeholder ma è in maniera assoluta ed esclusiva un gestore d’informazioni e risorse del cantiere.

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