Ridurre ulteriormente il peso dei requisiti economico-finanziari per  l’accesso agli affidamenti di  Servizi di Architettura e Ingegneria, quali il fatturato degli ultimi tre anni, requisito - questo -  che rischia di continuare a sbarrare la strada dei lavori pubblici  non solo ai giovani, ma anche  a gran parte dei professionisti  che, per effetto della stessa crisi del mercato del settore, non  siano in grado di dimostrare  fatturati adeguati negli ultimi anni. E fare in modo che la capacità economico-finanziaria possa essere dimostrata dai professionisti, in alternativa al fatturato, con una polizza assicurativa adeguatamente dimensionata.

Rilanciare i requisiti di accesso alle gare, relativi alle capacità tecnico-professionali dei concorrenti puntando non più sulla valutazione parziale delle prestazioni professionali eseguite negli ultimi anni, ma sulla valutazione di tutte le prestazioni eseguite nell’arco dell’intera carriera professionale.  Ciò con l’obiettivo di non mortificare la professionalità di chi non ha trovato spazio nel mercato dei lavori pubblici durante gli ultimi anni, pur avendo eseguito, anche in tempi meno recenti, prestazioni professionali di qualità e  pur dimostrando dunque una notevole  esperienza  acquisita nel tempo.

Sono queste tre delle principali proposte che  il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori - unitamente alle Rete delle Professioni Tecniche - ha presentato in occasione della consultazione on line sulle Linee guida redatte dall’ANAC che  - entro i limiti di competenza - supporteranno il nuovo Codice dei contratti.

Gli architetti italiani chiedono anche che vengano rilanciati concretamente i concorsi e che, per tutte le tipologie dei concorsi previsti dal Codice, sia consentito al professionista vincitore di dimostrare  i requisiti per l’affidamento delle fasi successive della progettazione, costituendo un raggruppamento di professionisti. Un passaggio questo fondamentale per restituire indipendenza intellettuale e potere contrattuale ai cervelli e non più ai fatturati.

Sulla stessa linea la richiesta che sia garantita maggiore trasparenza negli affidamenti con criteri  discrezionali come quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, introducendo  un’apposita griglia di fattori ponderali e di elementi di valutazione  che, nell’attribuzione dei punteggi, riducano  drasticamente il peso del prezzo, incrementando quello relativo alla qualità dell’offerta. Così come quella di introdurre meccanismi premiali per l’inserimento di giovani professionisti, quali la valutazione delle competenze acquisite mediante la formazione professionale inerente il servizio professionale oggetto di affidamento.

 

E’ comunque positivo il giudizio del Consiglio Nazionale sull’impianto generale delle Linee Guida dell’Anac che hanno il merito di ristabilire regole certe per calcolare l’importo a base di gara negli affidamenti di Servizi di Architettura e Ingegneria, stabilendo l’obbligatorietà per le stazioni appaltanti, del  ricorso al cosiddetto “Decreto Parametri; di ridurre, in parte, l’impatto  dei requisiti economico finanziari per l’accesso alle gare; di individuare ruoli, compiti e responsabilità di figure importanti nel processo di esecuzione dei lavori pubblici, come il Responsabile Unico del Procedimento ed il Direttore dei Lavori. Misure che – insieme all’adeguata descrizione delle modalità di composizione delle commissioni giudicatrici per gli affidamenti di Servizi di Architettura e di Ingegneria e del percorso tracciato per uniformare  il  modus operandi delle stazioni appaltanti che ricorrono  alle procedure dell’offerta economicamente più vantaggiosa -  rispondono positivamente all’esigenza di portare, finalmente, trasparenza al settore dei Lavori Pubblici.

 

Roma, 19 maggio 2016. 

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