AGENPARL
23 marzo 2017

 

Al via oggi nella sede del Consiglio Nazionale degli Architetti il secondo appuntamento "Comprendere e utilizzare i bandi e i progetti europei" del ciclo di Seminari "Le Politiche di Coesione e la Programmazione Europea 2014/2020". Una giornata di studio e di confronto - organizzata dal Dipartimento Agenda Urbana e Politiche Europee coordinato da Lilia Cannarella, in collaborazione con il Gruppo Operativo della Conferenza degli Ordini - tra i diversi attori delle Politiche di Coesione e della Programmazione Europea 2014/2020 che intende fornire una panoramica sui principali programmi di finanziamento di interesse per gli architetti, nonche' indicazioni sulle fonti di informazione sui programmi Europei, su ruoli e competenze. Tutte opportunita' che gli architetti Italiani e le realta' urbane devono essere pronte a cogliere ed a utilizzare in maniera efficace anche per scongiurare il rischio che l'Italia continui a non utilizzare - e quindi a perdere, cosi' come e' stato in passato - significative risorse ad essa destinate."E' significativo che gli architetti -  sottolinea Lilia Cannarella  - svolgendo un ruolo attivo nella programmazione dei fondi europei - possono essere concretamente "agenti di cambiamento": essa, infatti, costituisce una grande occasione per rilanciare le politiche urbane nel nostro Paese ed e' elemento catalizzatore per l'attuazione di politiche di rigenerazione urbana sostenibile che rappresentano una priorita' per il Consiglio Nazionale degli Architetti. Lo sono non solo per superare la crisi in cui versa il settore dell'edilizia ma per realizzare, cosi' come sta gia' avvenendo nelle maggiori realta' europee, citta' belle, efficienti da un punto di vista energetico e funzionale, aprendo anche la strada alla crescita economica, culturale e sociale".Al Seminario -  un'occasione per "raccontare" e mettere a sistema i progetti e le buone pratiche gia' in atto messe in campo dagli Ordini Provinciali degli Architetti, dalle Citta' e dalle Regioni - partecipano, tra gli altri, di Maria Ludovica Agro', Direttore Generale dell'Agenzia per la Coesione Territoriale; Anna Catasta, Presidente del Centro di Iniziativa Europea; Giorgio Martini, Autorita' di Gestione del Programma Operativo Nazionale Citta' Metropolitane; di rappresentanti dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Cuneo e della Commissione Soggetti Professionali della Regione Toscana.

 

Professioni: architetti, Fondi Ue catalizzatore per rigenerazione urbana

Adnkronos/Labitalia
23 marzo 2017

Al via oggi, nella sede del  Consiglio  nazionale degli architetti, il secondo appuntamento  'Comprendere e utilizzare i bandi e i progetti europei' del ciclo di  seminari 'Le politiche di coesione e la programmazione europea  2014/2020'.        

Una giornata di studio e di confronto - organizzata dal Dipartimento Agenda urbana e Politiche europee coordinato da Lilia Cannarella, in collaborazione con il Gruppo operativo della Conferenza degli Ordini - tra i diversi attori delle politiche di coesione e della programmazione europea 2014/2020, che intende fornire una panoramica sui principali programmi di finanziamento di interesse per gli architetti, nonché indicazioni sulle fonti di informazione sui programmi europei, su ruoli e competenze. "Tutte opportunità che gli architetti italiani e le realtà urbane devono essere pronte a cogliere e a utilizzare in maniera efficace anche per scongiurare il rischio che l'Italia continui a non utilizzare, e quindi a perdere, così come è stato in passato, significative risorse ad essa destinate", sottolineano i professionisti.        

''E' significativo che gli architetti - sottolinea Lilia Cannarella - svolgendo un ruolo attivo nella programmazione dei fondi europei  possono essere concretamente 'agenti di cambiamento': essa, infatti, costituisce una grande  occasione per rilanciare le politiche urbane nel nostro Paese ed è elemento catalizzatore per l'attuazione di  politiche di rigenerazione  urbana sostenibile che rappresentano una  priorità per il Consiglio nazionale degli architetti. Lo sono non solo per superare la crisi in cui versa il settore dell'edilizia ma per realizzare, così come sta già avvenendo nelle maggiori realtà europee, città belle, efficienti da un punto di vista energetico e funzionale, aprendo anche la strada  alla crescita economica, culturale e sociale''. 

 

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