Il Sole 24Ore Progetti e Concorsi

6 giugno 2015
Mila Fiordalisi

 

Record di soluzioni per il settore dell’architettura, ma l’offerta hi-tech abbraccia in maniera integrata la gran parte delle attività proprie del contesto generale delle costruzioni. I prodotti si concentrano soprattutto sulla fase progettuale del processo, e - accanto alle grandi software house - ci sono numerose realtà minori emergenti, che offrono strumenti altamente specialistici. È quanto emerge dalla prima indagine sugli strumenti software Bim nel mercato italiano, realizzata per «Progetti e Concorsi» dal gruppo di lavoro Innovance, coordinato da Alberto Pavan, nell’ambito del dipartimento Abc (architettura, ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito) del Politecnico di Milano. Obiettivo della «mappatura», quello di rendere più chiara la vasta offerta di soluzioni software rivolte al mondo delle costruzioni, ma anche a realizzare una sorta di «breviario» pronto all’uso. In Italia - sottolinea il gruppo di lavoro che ha effettuato la mappatura - si affiancano due linee di sviluppo: da un lato alcune case software come Str che sviluppano applicativi specifici in grado di affiancarsi efficacemente agli strumenti di modellazione Bim a completamento del processo di lavoro. Dall’altra alcune case come Acca Software si sono dotate di propri modellatori Bim - nel caso specifico Edificius - che, grazie poi all’integrazione con il parco software proprietario, permettono di sviluppare un processo Bim piuttosto articolato. Sul fronte dei prodotti più innovativi sul mercato, sono tante le novità: dai servizi app mobile, alle soluzioni formative, ai modelli che pianificano il processo di produzione. Il ruolo delle software house italiane, però, resta marginale. «È un peccato che tra i grandi nomi del Bim non ci siano italiani - dice Pavan - ma, anche se non ci mancano le eccellenze, in questo settore scontiamo il nanismo e la scarsa capitalizzazione delle nostre imprese».

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