Il Sole 24Ore Progetti e Concorsi - settimanale
23 maggio 2015
Giuseppe Latour

 

Le Ntc non sono pensate per favorire la produzione di software. Anzi, la ostacolano e sono il centro di un sistema di progettazione che non tiene conto della digitalizzazione come dovrebbe. La denuncia arriva a Ingegneria sismica italiana, associazione che raggruppa tutti gli attori impegnati nel contrasto, tramite la progettazione, ai terremoti nel nostro Paese. E prende le mosse proprio dall’analisi realizzata dai produttori di programmi, riuniti sotto la sigla. Per loro le Ntc non sono pensate per essere tradotte con un i software, perché utilizzano un linguaggio pieno di falle. Questo difetto, su larga scala, si trasferisce su molti altri problemi, come l’assenza di un sistema di validazione comune, l’eccessiva complessità di alcuni capitoli, la difficoltà nella fase di controllo. 

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I CONTROLLI E IL BIM

Questo caos si trasferisce a sua volta, sulla fase di controllo dei progetti. «Il sistema è tanto complicato che è difficile fare le verifiche». In altre parole, al momento esistono diversi software per le strutture, che traducono una norma molto complessa. Quando il progetto viene depositato al Genio civile, il funzionario si trova davanti una massa abnorme di dati, sistemati in maniera sempre differente: per lui è quasi impossibile controllare il dettaglio di quello che gli arriva. «Questo dipende dal fatto che oggi ci sono molti programmi diversi che non dialogano tra loro.

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