Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
31 marzo 2015
Mauro Salerno

 

Estendere il modello dei controlli anticorruzione "in progress" inaugurati con l'Expo a tutte le grandi opere. Senza rallentare, ma aiutando i cantieri. La proposta arriva dal presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, che vorrebbe così valorizzare l'esperienza della «vigilanza collaborativa» negli appalti. Un modo per poter contare sullo scudo anticorruzione offerto da un'autorità indipendente, senza bloccare o rallentare i cantieri, permettendo all'Autorità di verificare in via preventiva gli atti e la documentazione di gara per l'affidamento delle opere.

Cantone: basta controlli ex post, accompagnare i cantieri 

«Dobbiamo superare il modello dell'Autorità abituata a fare controlli ex post che servono solo a dire "avete sbagliato" - ha detto Cantone, aprendo un evento su corruzione e appalti organizzato insieme all'Ocse a Roma -. Dobbiamo invece accompagnare la realizzazione delle opere, che devono essere portate a termine, ma senza sbavature o illegalità». Per l'Expo, ha chiarito l'ex magistrato, sono stati messi in campo procedure molto agili: «il controllo di ogni atto non ha preso più di 5 o 6 giorni». In realtà il modello della vigilanza collaborativa è già stato messo a sistema dall'Autorità.

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