Calo nominale tra -0,7% (città intermedie) e -2,0% (grandi città) nel 2020 dei prezzi di compravendita delle abitazioni, contenuti se paragonati all'ultima fase riflessiva registrata in Italia (pre-pandemia), che ha visto flessioni dei pezzi su base annua del -3,5% nei mercati maggiori e del -2,9% nei mercati intermedi.

Questi alcuni dei dati del primo Osservatorio sul mercato immobiliare 2021, curato da Nomisma secondo la quale, pur a fronte di un modesto arretramento non si può "ritenere archiviato il pericolo di un tracollo di dimensioni più ampie o anche solo del protrarsi della debolezza congiunturale".

Nomisma evidenzia il fatto che in Italia nel 2020 si siano compravendute 46.241 abitazioni in meno rispetto al 2019 (-7,7% annuo) e 8.866 immobili destinati ad accogliere attività economiche in meno (-7,6%). "Il calo fatto segnare sul versante delle compravendite residenziali - si legge nel rapporto - rappresenta un esito migliore anche delle attese più ottimistiche, a cui ha concorso il dinamismo registrato fuori dai maggiori centri urbani".

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