Borghi d'arte e foreste millenarie, piccoli centri manifatturieri e grandi zone agricole, non solo aree metropolitane e periferie: l'Italia è un "Arcipelago" di piccole realtà che insieme hanno fatto la storia. E in quanto tale anche "un modello da promuovere", un sistema di gestione del territorio che merita di essere rivalutato e rilanciato, proposto come alternativa per un futuro più vivibile. E’ l’idea di architettura che Mario Cucinella porta alla Biennale 2018. Un progetto espositivo e insieme una proposta culturale e programmatica che mette al centro la pratica della buona architettura. Un'architettura non calata dall'alto, ma "partecipata", che così "può veramente fare la differenza", "dando voce ad una quota di mestiere che è meno visibile" e insieme rilanciando l'Italia delle aree interne, quella delle campagne e delle montagne, dei paesetti e delle cittadine. Una parte del Padiglione Italia 2018 sarà dedicata a questo racconto, con grandi espositori a libro che illustreranno in tutto 65 progetti che il team di Cucinella ha selezionato tra i circa 500 che hanno risposto alla sua call. L'altra metà dell'Arsenale proporrà, invece, un'idea di futuro con cinque progetti sperimentali offerti al Paese insieme con altri studi di architettura, da una segheria modello per la manutenzione delle foreste casentinesi al completamento del teatro di  Pietro Consagra a Gibellina, da una proposta di 'temporaneità  per il centro storico di Camerino in attesa che venga ricostruiti, a un progetto per lo scalo storico di Ferrandina nella valle del Basento sulla collina materana, fino a un lavoro per Ottana, il paese dei centenari, in Sardegna,  assediato da un centro industriale cinque volte più grande del centro abitato.

 

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