Sono 4.271 i beni confiscati alla criminalità  organizzata ricadenti nella regione Calabria. Il dato e' stato evidenziato in occasione della mostra 'La morte del Minotauro, i paesaggi ritrovati', progetto realizzato in sinergia tra la fondazione Scopelliti e il laboratorio Landscape_inProgress del dipartimento dArTe dell'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria.  La mostra, allestita a palazzo Alvaro nella sede della città Metropolitana reggina, nella prima sezione riporta l'esperienza didattica dell'Ateneo condotta dagli studenti del corso di progettazione architettonica. La seconda sezione riguarda il progetto Mestieri legali, risultante da una convenzione tra l'università Mediterranea e il consorzio Macrame'. Non si tratta solo di un censimento ma anche di uno studio architettonico per il riutilizzo.  "La quantità  dei beni confiscati alla criminalità organizzata in Calabria - hanno dichiarato gli organizzatori della mostra - costituisce un patrimonio da ripensare in un'operazione di riappropriazione di spazi legali e urbani. Il progetto La morte del Minotauro sui manufatti e sui terreni confiscati alla criminalità e' concepito come un'azione progettuale che mette insieme la necessità  di un ripristinodella legalità  con quella di realizzare una nuova mappa di segni e presenze architettoniche come metamorfosi estetica, oltre ch esociale, delle citta'".   Le cifre sui beni confiscati sono state estrapolate da quelli censite dall'Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati (Anbsc) al 21 maggio 2017. Secondo tali dati la regione con maggiori beni sottratti alla criminalità  organizzata e' la Sicilia con 8.868; al secondo posto la Calabria: 4.271; al terzo la Campania: 4.109; al quarto la Puglia: 2.401; al quinto la regione Lazio: 2065; al sesto posto la Lombardia: 1.507.

 

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