Un’opera “capace di attraversare i linguaggi della performance, del teatro, del design e del cinema come segno di radicamento nella cultura italiana” e dotata della “capacità di valicare i limiti geografici, trasformando un’identità locale in un messaggio universale, in maniera sperimentale e innovativa”. Sono alcune delle motivazioni che hanno portato ad assegnare il Premio MAXXI 2016 a Zeus Machine, opera realizzata dal collettivo Zapruder filmakersgroup (David Zamagni, Nadia Ranocchi, Monaldo Moretti): un parallelepipedo dorato sopraelevato che si staglia negli spazi del museo, all’interno del quale è proiettato un video (ispirato alle 12 fatiche di Ercole).
Una menzione speciale è stata assegnata a Ludovica Carbotta per la realizzazione Monowe (the City Museum): edificio immaginario, una sorta di museo nel museo, ispirato ai volumi della Caserma Montello, che precedentemente occupava gli spazi dove oggi c’è il MAXXI. I lavori dei quattro finalisti scelti dalla giuria internazionale (i due citati ai quali si aggiungono Riccardo Arena e Adelita Husni-Bey) saranno raccolti – fino al 29 gennaio 2017 – in una mostra, arricchita da una sezione documentaria speciale in occasione dei 15 anni del premio dedicato alla promozione e al sostegno della giovane arte italiana. Info: http://www.fondazionemaxxi.it/progetto/premio-maxxi/ 
FOTO 1 dida Zeus Machine al MAXXI

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