Attraverso un’analisi che, alla tradizionale dimensione del bilancio sullo stato dell’arte unisca quello sulle potenzialità. È questo, in sintesi, l’approccio che caratterizza il progetto “Mappe d’Italia”, promosso dall’Istituto Nazionale di Urbanistica: l’iniziativa si trova nella fase sperimentale e si è concentrata sull’area emiliano-romagnola (coinvolti, tra gli altri, i Comuni di Reggio Emilia, Cervia e Imola) ma, una volta messi a punto gli indicatori e rodato il processo valutativo, sarà estesa a tutto il territorio nazionale.
Per valutare i territori in termini di prospettiva e traiettorie di sviluppo, verranno presi in considerazione fattori come la sostenibilità ambientale e sociale, la qualità dell’ambiente, la resilienza, i paradigmi smart. Interessanti le possibili applicazioni del progetto: i risultati del lavoro potranno essere utilizzati, ad esempio, dalle aziende che vorranno impostare investimenti a lungo termine e che hanno necessità di conoscere le potenzialità di sviluppo di un territorio; oppure dalle amministrazioni pubbliche che, in tempi di risorse finanziarie sempre più scarse, hanno bisogno di ottimizzare l’efficacia della spesa.
Le Mappe d’Italia potranno essere un punto di riferimento per individuare difetti e margini di miglioramento di un territorio o anche per correggerne le storture.

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