Consumo di suolo in Veneto. Sono questi punti distintivi del manifesto “Un patto per tornare alla città - impegni e obiettivi per un programma regionale di rigenerazione urbana sostenibile”: un patto trasversale sottoscritto lo scorso dicembre da 18 tra ordini professionali (tra cui la Federazione Ordini architetti del Veneto, ma anche le federazioni regionali di ingegneri, geologi, agronomi, psicologi), i costruttori di Ance Veneto, Legambiente, le organizzazioni sindacali del settore edile (Filca Cisl, Fillea Cgil, Feneal Uil), le imprese dei Servizi Innovativi e tecnologici di Confindustria Veneto, l’Ateneo di Padova e lo Iuav di Venezia; ma anche l’Istituto nazionale di Bioarchitettura, Unioncamere del Veneto, l’Istituto nazionale di Urbanistica, i Gruppi di Azione Locale (Gal) e il Consorzio di bonifica Bacchiglione.


Il ‘Patto dei diciotto’ nasce con l’intendimento di ottenere – si legge, tra l’altro, nel manifesto – “un limite all’espansione edilizia, prevedendo uno sviluppo del tessuto urbano per implosione anziché per esplosione”, nonché di “consentire la riconversione di parti significative delle città del Veneto mediante il recupero statico, energetico, funzionale e architettonico del patrimonio edilizio esistente”.

Il gruppo ha fissato un programma di lavoro ben definito: creare un centro studi, formare professionisti e operatori altamente specializzati, diventare “consulenti” per la Regione e per i Comuni, creare un sistema di comunicazione e sensibilizzazione efficace. E alla Regione Veneto il manifesto chiede di svolgere un ruolo attivo nella Conferenza Stato-Regioni affinché promuova una legge nazionale organica finalizzata alla rigenerazione urbana sostenibile.

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