“E’ necessario introdurre nella Legge di Stabilità un ecobonus progressivo, stabilizzato per i condomìni, accessibile a Esco e imprese - che diventano  in questo modo soggetti attivi - così come hanno proposto gli architetti italiani, unitamente a Legambiente, che chiedono anche certificazioni energetiche serie ed affidabili, la promozione della sostituzione edilizia e una regia per la rigenerazione sostenibile delle città”.

Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori secondo il quale la Legge di Stabilità, presentata dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, è nel suo insieme positiva pur contenendo alcuni elementi di forte criticità.

“Se è infatti positivo aver confermato l'ecobonus ed averlo esteso all'amianto, così come aver stanziato fondi per l'efficientamento energetico nell’edilizia sociale, è segno di miopia non averlo stabilizzato a tre anni per i condomìni, nè averlo reso accessibile ad Esco e imprese, per superare il problema dei condomìni incapienti. Gli incentivi sono misure economiche utili se finalizzate ad obiettivi virtuosi: per questo motivo devono essere maggiori se maggiore è il traguardo raggiunto in termini di risultato energetico; altrettanto importante, se si vogliono mettere i condomìni in sicurezza rispetto ai terremoti, è poter disporre di tempo sufficiente - e un anno non lo è - per programmare, progettare e realizzare le opere”.

“Va, invece, assolutamente vista con favore - grazie  all’impegno della Sottosegretaria all’Economia, Paola De Micheli - l’apertura del capitolo “partite IVA” che sono centrali nel rilancio dell'economia italiana. La riduzione fiscale per i piccoli ed i giovani, l'ammortamento al 140% per cento dei beni strumentali, la detrazione al 100% dei costi della formazione obbligatoria - contenuti nella Legge di Stabilità - sono interventi intelligenti e che avevamo richiesto da tempo”.

“Ci auguriamo - conclude il Consiglio Nazionale - che in fase di approvazione si integrino gli interventi sull’edilizia che ad ora non sembrano essere stati affrontati in una visione strategica, affidando la ripresa ai soli effetti della defiscalizzazione sulla prima casa. E’ invece con un intervento strutturale che  investa sulle città e sul rinnovamento del patrimonio edilizio che può essere invertito il mercato dell’edilizia in modo da ottenere risultati importanti sia dal punto di vista economico che della qualità della vita quotidiana”.

Roma, 19 ottobre 2015

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