La qualità dei luoghi e degli ambienti in cui vivremo in futuro sarà determinata dalla capacità degli uomini e delle donne di domani di prendere decisioni giuste e consapevoli. Questa capacità sarà da loro acquisita se oggi, ancora bambini, diamo loro la possibilità di vivere in case, scuole, quartieri e comunità di qualità. Perché nel bene e nel male l’ambiente e il contesto influiscono sulla qualità fisica e psicologica delle loro vite e determinano i loro futuri ruoli di cittadini.

E’ questa la convinzione che muove l’attività di Architecture & Children Work Programme dell’Unione Internazionale degli Architetti, che dal 16 al 18 maggio riunisce a Budapest gli architetti degli Stati membri aderenti all’UIA in occasione dell’incontro del Work Group Architecture & Children, con l’obiettivo di condividere e mettere a sistema i progetti e le esperienze realizzati in collaborazione tra architetti, insegnanti, genitori, Autorità scolastiche e Governi.

Per la prima volta, anche, il Consiglio Nazionale Architetti PPC partecipa ai lavori presentando il progetto pilota “Abitare il Paese - La cultura della Domanda - Bambini e ragazzi per un progetto di futuro prossimo”.

“Abitare il Paese”, realizzato in partenariato con la Fondazione REGGIO Children, è al suo primo anno di sperimentazione e ha coinvolto 35 scuole di tutta Italia, includendo alcune città metropolitane e aree interne, zone periferiche ed aree di particolare complessità, ed oltre 2000 bambini e ragazzi tra i 3 e i 18 anni, i loro insegnanti e dirigenti scolastici, i tutor (2 architetti per ogni realtà territoriale), gli Ordini Territoriali di riferimento e le comunità locali.

In Italia i risultati del progetto e i materiali documentali realizzati dai bambini e dai ragazzi saranno presentati ed esposti a Roma il 29 maggio alla presenza del Ministro dell’Istruzione.

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