Si è svolto a Ragusa lo scorso ottobre il VI Congresso regionale degli architetti siciliani organizzato dalla Consulta regionale dei professionisti. Molti i temi alla discussione, riconducibili alla grande problematica del lavoro degli architetti e alle criticità connesse. Si è parlato di politiche professionali con l’indicazione che occorre produrre il massimo sforzo per la valorizzazione funzionale ed economica del lavoro dell’architetto, per garantirne l’autonomia e indipendenza tecnica, riequilibrare gli oneri fiscali, incentivare le aggregazioni in tema di STP e per garantire l’equo compenso e la certezza dei pagamenti. Accanto al proposito di costituire una Rete delle professioni tecniche della Sicilia, il Congresso ha sottolineato la necessità di incentivare i processi di internazionalizzazione e il lavoro degli architetti sul piano dei partenariati con le PA.
Il tema della gestione del territorio ha occupato molta parte del confronto, con l’individuazione di alcuni obiettivi chiave: revisione della normativa urbanistica regionale e di quella sui centri storici, riconsiderare i contenuti del Piano Casa e promuovere politiche di rigenerazione urbana. E infine sono stati sollecitati interventi per garantire bandi di finanziamento con fondi europei, per assicurare l’affidamento delle progettazioni ai vincitori dei concorsi e per snellire tutte le procedure legate ai concorsi e alla redazione dei progetti.

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