È uscito il Dossier Ri.U.So. 2015, a cura del Consiglio nazionale degli Architetti PPC. Un’analisi approfondita delle buone pratiche di progettazione urbana in Europa che contiene una serie di riflessioni e la presentazione di alcuni casi di studio, da Lione a Gõteborg, da Nantes ad Amburgo e Anversa.
Uno strumento di approfondimento di grande utilità per ragionare sulla situazione italiana, come afferma uno dei curatori del documento, Ferruccio Favaron: “Mettendo a confronto le buone pratiche europee nel governo del territorio con la situazione italiana, si rende evidente che Ri.U.So., acronimo di Rigenerazione Urbana Sostenibile, non è un sogno, ma una realtà che nei Paesi più evoluti della Comunità ha consentito il rinnovo e la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare e la riqualificazione degli spazi sociali, altrettanto importanti. Oltre che una grande occasione per uscire dalla crisi che ha investito il mercato e l’industria delle costruzioni.
La sfida di Göteborg e la rigenerazione della Norra Älvstranden, l’Île de Nantes, HafenCity e la Amburgo sostenibile, oltre al Piano strutturale di Anversa – dove le  problematiche delle città sono state superate con il ‘progetto’, non solo di tipo urbano, ma anche architettonico, economico, fiscale e sociale – sono la vera risposta che gli italiani aspettano per uscire dalla crisi. Per rimettere a posto gli otto milioni di edifici che si avviano a fine vita, per risparmiare venticinque miliardi all’anno di energia sprecata, per mettere le case in sicurezza da sismi e inondazioni, per realizzare spazi pubblici che ridiano il senso delle comunità, per creare le condizioni perché fioriscano idee, innovazione e impresa.
La sostenibilità economica verificata con le operazioni di marketing urbano che hanno caratterizzato il programma Millenaire 3 di Grand Lyon, così come quelle di Île de Nantes e di Amburgo, traccia un percorso sicuro. Servono nuove visioni, strategie e strumenti in grado di dare concrete prospettive per uscire da questa prolungata situazione di emergenza”. 

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